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Risultati ricerca
Le montagne incantate n. 181
© Enrica Antonioni
opere d'arte
Antonioni Michelangelo (1912/ 2007)
fotografia
50x49.5
-
Le montagne incantate n. 150
© Enrica Antonioni
opere d'arte
Antonioni Michelangelo (1912/ 2007)
dipinto / carta / pittura a tempera
1x2.8 cm
1964-1980
Le montagne incantate n. 188
© Enrica Antonioni
opere d'arte
Antonioni Michelangelo (1912/ 2007)
dipinto / carta / colla / carta / pittura a tempera
21.2x28.3 cm
1964-1980
Altre opere pittoriche (volto viola su fondo chiaro)
opere d'arte
Antonioni Michelangelo (1912/ 2007)
dipinto / carta / tempera
350x500 mm
1963
Le montagne incantate n. 119
© Enrica Antonioni
opere d'arte
Antonioni Michelangelo (1912/ 2007)
fotografia
48x56.8
-
Lucia Bosè; Coppia di Figure
© Enrica Antonioni
opere d'arte
Antonioni Michelangelo (1912/ 2007)
disegno / carta / china
298x185 mm
-
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Studio grafico della figura di Lucia Bosè, tratto da una fotografia di scena di "Cronaca di un amore" (1950). Sul verso del foglio è abbozzata a matita e china le silhouette di una coppia, dove è ancora riconoscibile la Bosè.@it
Opere medie
© Enrica Antonioni
opere d'arte
Antonioni Michelangelo (1912/ 2007)
dipinto / carta / pittura a tempera
250x350 mm
-
Le montagne incantate n. 109
© Enrica Antonioni
opere d'arte
Antonioni Michelangelo (1912/ 2007)
fotografia
50x55.5
-
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Tra la fine degli anni Settanta e inizio del decennio successivo, Michelangelo Antonioni realizza i primi esperimenti fotografici sul ciclo pittorico delle “Montagne incantate”. Si tratta dell’ingrandimento dei piccoli originali, che il regista incomincia a progettare ed elaborare in concomitanza della lavorazione del film per la tv “Il mistero di Oberwald” (1981). Il lungometraggio segna un’innovazione in campo filmico poiché Antonioni, in fase di montaggio, adotta il mezzo elettronico per ottenere delle variazioni di colore, corrispondenti a differenti stati emotivi o psicologici. Questa operazione è resa possibile dall’utilizzo di uno strumento elettronico detto “correttore del colore”. “Il mistero di Oberwald” può essere definito il primo esempio di cinema elettronico e rappresenta, quindi, uno dei tanti aspetti della ricerca sperimentale antonioniana di cui le “Montagne incantate” sono un ulteriore e complementare esito.
La personalità artistica di Antonioni è profondamente caratterizzata dalla costante esigenza di sperimentare e in tale tensione risiede il profondo nesso tra il lavoro cinematografico, i dipinti delle “Montagne incantate” e i relativi ingrandimenti detti “blow up” (dilatazione dimensionale dell’oggetto osservato attraverso la strumentazione fotografica). Questi ultimi due lavori sono concettualmente indissolubili pur essendo realizzati in tempi differenti.
Gli originali, eseguiti all’acquerello o a tempera su cartoncini ritagliati e sovrapposti, sono di piccolo formato (il primo adottato è di 21 x 30 cm). I secondi, attraverso la tecnica “blow up”, mostrano un’amplificazione della superficie, rivelando dettagli altrimenti non visibili. Le composizioni fotografiche sono il frutto di un gesto-operazione che provoca la mutazione della pittura in un’immagine ingrandita. In altre parole, è un’esperienza 'artigianale' attraverso la quale il regista porta avanti una ricerca sulle qualità materiche e sulle forme delle immagini.
@it
La personalità artistica di Antonioni è profondamente caratterizzata dalla costante esigenza di sperimentare e in tale tensione risiede il profondo nesso tra il lavoro cinematografico, i dipinti delle “Montagne incantate” e i relativi ingrandimenti detti “blow up” (dilatazione dimensionale dell’oggetto osservato attraverso la strumentazione fotografica). Questi ultimi due lavori sono concettualmente indissolubili pur essendo realizzati in tempi differenti.
Gli originali, eseguiti all’acquerello o a tempera su cartoncini ritagliati e sovrapposti, sono di piccolo formato (il primo adottato è di 21 x 30 cm). I secondi, attraverso la tecnica “blow up”, mostrano un’amplificazione della superficie, rivelando dettagli altrimenti non visibili. Le composizioni fotografiche sono il frutto di un gesto-operazione che provoca la mutazione della pittura in un’immagine ingrandita. In altre parole, è un’esperienza 'artigianale' attraverso la quale il regista porta avanti una ricerca sulle qualità materiche e sulle forme delle immagini.
@it
Le montagne incantate n. 119
© Enrica Antonioni
opere d'arte
Antonioni Michelangelo (1912/ 2007)
dipinto / carta / colla / carta / pittura a tempera
9x23 cm
1964-1980
Opere grandi © Enrica Antonioni
opere d'arte
Antonioni Michelangelo (1912/ 2007)
dipinto / carta / tecnica mista
35x50 cm
-
Le montagne incantate n. 181
© Enrica Antonioni
opere d'arte
Antonioni Michelangelo (1912/ 2007)
fotografia
50x49.5
-
Le montagne incantate n. 150
© Enrica Antonioni
opere d'arte
Antonioni Michelangelo (1912/ 2007)
dipinto / carta / pittura a tempera
1x2.8 cm
1964-1980
Le montagne incantate n. 188
© Enrica Antonioni
opere d'arte
Antonioni Michelangelo (1912/ 2007)
dipinto / carta / colla / carta / pittura a tempera
21.2x28.3 cm
1964-1980
Altre opere pittoriche (volto viola su fondo chiaro)
opere d'arte
Antonioni Michelangelo (1912/ 2007)
dipinto / carta / tempera
350x500 mm
1963
Le montagne incantate n. 119
© Enrica Antonioni
opere d'arte
Antonioni Michelangelo (1912/ 2007)
fotografia
48x56.8
-
Lucia Bosè; Coppia di Figure
© Enrica Antonioni
opere d'arte
Antonioni Michelangelo (1912/ 2007)
disegno / carta / china
298x185 mm
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Studio grafico della figura di Lucia Bosè, tratto da una fotografia di scena di "Cronaca di un amore" (1950). Sul verso del foglio è abbozzata a matita e china le silhouette di una coppia, dove è ancora riconoscibile la Bosè.@it
Opere medie
© Enrica Antonioni
opere d'arte
Antonioni Michelangelo (1912/ 2007)
dipinto / carta / pittura a tempera
250x350 mm
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Le montagne incantate n. 109
© Enrica Antonioni
opere d'arte
Antonioni Michelangelo (1912/ 2007)
fotografia
50x55.5
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Tra la fine degli anni Settanta e inizio del decennio successivo, Michelangelo Antonioni realizza i primi esperimenti fotografici sul ciclo pittorico delle “Montagne incantate”. Si tratta dell’ingrandimento dei piccoli originali, che il regista incomincia a progettare ed elaborare in concomitanza della lavorazione del film per la tv “Il mistero di Oberwald” (1981). Il lungometraggio segna un’innovazione in campo filmico poiché Antonioni, in fase di montaggio, adotta il mezzo elettronico per ottenere delle variazioni di colore, corrispondenti a differenti stati emotivi o psicologici. Questa operazione è resa possibile dall’utilizzo di uno strumento elettronico detto “correttore del colore”. “Il mistero di Oberwald” può essere definito il primo esempio di cinema elettronico e rappresenta, quindi, uno dei tanti aspetti della ricerca sperimentale antonioniana di cui le “Montagne incantate” sono un ulteriore e complementare esito.
La personalità artistica di Antonioni è profondamente caratterizzata dalla costante esigenza di sperimentare e in tale tensione risiede il profondo nesso tra il lavoro cinematografico, i dipinti delle “Montagne incantate” e i relativi ingrandimenti detti “blow up” (dilatazione dimensionale dell’oggetto osservato attraverso la strumentazione fotografica). Questi ultimi due lavori sono concettualmente indissolubili pur essendo realizzati in tempi differenti.
Gli originali, eseguiti all’acquerello o a tempera su cartoncini ritagliati e sovrapposti, sono di piccolo formato (il primo adottato è di 21 x 30 cm). I secondi, attraverso la tecnica “blow up”, mostrano un’amplificazione della superficie, rivelando dettagli altrimenti non visibili. Le composizioni fotografiche sono il frutto di un gesto-operazione che provoca la mutazione della pittura in un’immagine ingrandita. In altre parole, è un’esperienza 'artigianale' attraverso la quale il regista porta avanti una ricerca sulle qualità materiche e sulle forme delle immagini.
@it
La personalità artistica di Antonioni è profondamente caratterizzata dalla costante esigenza di sperimentare e in tale tensione risiede il profondo nesso tra il lavoro cinematografico, i dipinti delle “Montagne incantate” e i relativi ingrandimenti detti “blow up” (dilatazione dimensionale dell’oggetto osservato attraverso la strumentazione fotografica). Questi ultimi due lavori sono concettualmente indissolubili pur essendo realizzati in tempi differenti.
Gli originali, eseguiti all’acquerello o a tempera su cartoncini ritagliati e sovrapposti, sono di piccolo formato (il primo adottato è di 21 x 30 cm). I secondi, attraverso la tecnica “blow up”, mostrano un’amplificazione della superficie, rivelando dettagli altrimenti non visibili. Le composizioni fotografiche sono il frutto di un gesto-operazione che provoca la mutazione della pittura in un’immagine ingrandita. In altre parole, è un’esperienza 'artigianale' attraverso la quale il regista porta avanti una ricerca sulle qualità materiche e sulle forme delle immagini.
@it
Le montagne incantate n. 119
© Enrica Antonioni
opere d'arte
Antonioni Michelangelo (1912/ 2007)
dipinto / carta / colla / carta / pittura a tempera
9x23 cm
1964-1980
Opere grandi © Enrica Antonioni
opere d'arte
Antonioni Michelangelo (1912/ 2007)
dipinto / carta / tecnica mista
35x50 cm
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