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Elio Bartolini

Nato a Conegliano il 22 aprile 1922, Elio Bartolini si trasferisce giovanissimo in Friuli, dove trascorrerà la maggior parte della sua esistenza. Negli ultimi anni della seconda guerra mondiale milita in una formazione partigiana.

Inizia a pubblicare i suoi primi racconti nell’immediato dopoguerra, ma raggiunge la notorietà come narratore negli anni ’50 con Icaro e Petronio (1950) e soprattutto con La bellezza di Ippolita (1955), il suo romanzo di maggiore successo. Tra gli estimatori del libro, oltre a Eugenio Montale, c’è anche Michelangelo Antonioni che nel 1956 lo ingaggia per scrivere la sceneggiatura del Grido (1957). La collaborazione proseguirà con L’avventura (1960),  L’eclisse (1962) e con il dramma Scandali segreti, messo in scena nel 1957 presso il teatro romano Eliseo con la regia dello stesso Antonioni e Monica Vitti nel ruolo principale. Entrato in contatto con il mondo del cinema, Bartolini continuerà a lavorare come sceneggiatore per altri registi, tra cui Alessandro Blasetti (Liolà, 1963) e il ferrarese Florestano Vancini (La calda vita, 1963; Le stagioni del nostro amore, 1966).

Tuttavia è con la poetica di Antonioni che lo scrittore si trova maggiormente in sintonia: come ha dichiarato egli stesso, nei suoi film «si compie un viaggio, si parte alla ricerca di una patria, si parte alla ricerca di un’identità, si parte alla ricerca di una diversificazione; comunque si parte e si va, ci si muove; è un viaggio dove ci si perde». Nell’archivio sono conservate quattro lettere di Bartolini al regista, le sceneggiature di Il grido, L’avventura e L’eclisse, il copione di Scandali segreti, rimasto inedito fino al 2012, e il trattamento, firmato da entrambi, del film non realizzato Una rosa è una rosa (1956).

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